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Contratto: Più soldi a chi già guadagna di più. Spunta il nodo degli aumenti differenziati

Il Governo aveva promesso 85 euro lordi mensili agli statali, per il rinnovo del contratto, e per questo lo stanziamento è stato di 2,85 miliardi di euro.

La manovra, è però accompagnata da una relazione tecnica, ed è qui, nei tecnicismi che qualcosa non torna, perché non si fa riferimento ad una somma lorda mensile, ma si parla di un aumento per gli statali del 3,48%, da calcolare sulla retribuzione media annua.

Questa trasformazione della somma da destinare alla percentuale di aumento che cosa comporta?

Avvantaggia i comparti con le retribuzioni più alte e svantaggia quelli che le retribuzioni le hanno più basse, e questo in contrasto con l’accordo del 30 novembre, che prometteva di valorizzare i livelli retributivi che avevano subito il blocco della contrattazione.

Facciamo un esempio.

Se ad una retribuzione media annua di 35.449 euro applichiamo l’incremento del 3,48%, l’aumento medio mensile sarà di 94 euro.

Se ad una retribuzione media annua di 29.788 euro, applichiamo l’incremento del 3,48%, l’aumento medio mensile sarà di 79 euro, meno degli 85 euro promessi.

Adesso prendete la retribuzione media annua di un infermiere ed il calcolo è subito fatto, il tanto atteso aumento sarà meno del previsto, premesso che anche la cifra di 85 euro promessa, non ci potrà ripagare di tutti gli anni in cui siamo stati orfani di contratto.

E quello economico è solo uno dei disastri, quel che è peggio è che resteremo orfani anche di Dir

da il Messagero

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Grazie CGIL  CISL UIL