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Infermieri contratto. Da Gennaio 2019 sparirà l’aumento dalla busta paga. Ecco come

Dopo 9 anni di blocco contrattuale, il rinnovo è arrivato per i ministeri, per le agenzie fiscali e per gli enti pubblici non economici; ferma al palo ancora la Sanità, la cui pre-intesa è stata firmata il 23 febbraio.

Gli aumenti prodotti dai rinnovi sono già arrivati nelle buste paghe di marzo per ministeri ed enti non economici, mentre per scuola, sanità ed enti territoriali, arriveranno tra aprile e maggio.

Un aumento contrattuale, che già di per sé misero, sparirà dal 1° Gennaio 2019.

I famosi “85 euro” di aumento medio, nacquero dall’accordo governo-sindacati del 2016, e furono raggiunti grazie ad un bonus temporaneo, che a Gennaio 2019 uscirà di scena.

Questo vorrà dire che, soprattutto nella parte bassa della gerarchia statale, l’aumento si perderà per strada: gli infermieri perderanno il 21,7% dell’aumento, equivalente ad una perdita di 20 euro dalla busta paga.

Aumenti con l’elastico, come li definisce il solo 24 ore; gli Statali vedranno aumentare le loro buste paghe da adesso a Dicembre, per poi vederle diminuire dal 1° Gennaio 2019, e questo per la natura perequativa dell’aumento, calcolato su percentuale, che fa perdere maggiormente a chi guadagna di meno.

In questo contratto pessimo, questo è l’ennesimo elemento di stortura.

Lo sciopero indetto da NurSind e Nursing up per il 12-13 Aprile sarà confermato, a meno che la pre-intesa firmata non venga radicalmente modificata, a partire dall’eliminazione dello straordinario obbligatorio, lo sblocco delle indennità ferme alle lire, come le 2,74 lordi all’ora per il lavoro notturno e l’eliminazione della precarizzazione degli infermieri specialisti e con incarichi di organizzazione.

 

Da Il Sole 24ore

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