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Riforma P.A.: in arrivo nuove regole per le visite del medico fiscale

Si aggiunge un altro tassello al pacchetto di riforme della Pubblica Amministrazione che, in attuazione della legge delega, il Governo dovrebbe varare entro il mese di febbraio.

Secondo quanto anticipato dall’Ansa, infatti, oltre alla stretta sulle “assenze strategiche” a ridosso dei fine settimana e alle ripercussioni, anche economiche (taglio del salario accessorio a tutti i dipendenti dell’amministrazione interessata), derivanti da accertate “furberie” (Clicca), ora si aggiungerebbe anche una revisione delle norme sui controlli fiscali delle malattie.

Tre le novità: la prima riguarda l’accentramento delle verifiche fiscali in capo all’INPS (mente ora vige un sistema duale in cui l’INPS vigila sul settore privato e le ASL su quello pubblico) attraverso l’istituzione di un Polo Unico che si giova dell’attività dei medici fiscali in regime di convenzione con l’INPS (circa 1250). Le visite del medico fiscale, così come accade ora, potranno essere disposte d’ufficio o richieste dall’amministrazione di appartenenza del dipendente malato.

La seconda novità riguarda la comunicazione dei certificati di malattia, che dovranno essere resi disponibili all’amministrazione di appartenenza anche nella parte recante la diagnosi. Un passaggio che consentirà alle amministrazioni di richiedere verifiche più selettive e mirate.

Fonte: Il Messaggero; 06/02/2017

La terza novità riguarda invece le fasce orarie di svolgimento delle visite fiscali, che verranno unificate e armonizzate sia per il settore privato che per quello pubblico. L’idea pare sia quella di individuare due fasce diurne, di tre ore ciascuna, identiche per ambo i settori, agevolando così l’organizzazione delle attività ispettive. Inoltre sarebbe previsto che le visite del medico fiscale possano essere “sistematiche e ripetitive”.

Un’intensificazione dunque dei controlli attuata attraverso un’armonizzazione delle regole vigenti per il settore pubblico e per quello privato e attraverso l’accentramento dell’attività ispettiva, che comporterà un trasferimento di risorse all’INPS pari a quasi 28 milioni di euro l’anno.